Scontri in Egitto, almeno 500 arresti. Oscurato Facebook per arginare la protesta
L'appuntamento è per le 14 ora locale, le 13 in Italia, in piazza al-Tahrir
Scontri in Egitto, almeno 500 arresti. Oscurato Facebook per arginare la protesta
Il Cairo - All'indomani degli scontri tra manifestanti e polizia in cui hanno perso la vita cinque persone, in corso "il secondo giorno di collera" nel Paese. Le autorità egiziane hanno vietato di scendere in piazza. La polizia disperde una manifestazione alla periferia del Cairo e una ad Alessandria. La rivolta anti-Mubarak viaggia on line. Immolarsi per protesta, l'onda dei suicidi sul mondo arabo . Tunisia, mandato di cattura internazionale per Ben Ali
Il Cairo, 26 gen. - E' stato ignorato il divieto delle autorità egiziane di organizzare per oggi nuove manifestazioni. Sono diverse infatti le proteste spontanee sorte in tutto l'Egitto. Il bilancio è di almeno 500 arresti da parte della polizia egiziana, come riporta la tv satellitare 'al-Arabiy
Almeno 3mila persone stanno manifestando nel centro del Cairo. In particolare la manifestazione si sta svolgendo lungo Ramses Street, davanti la sede della Corte Suprema. La polizia egiziana è inoltre intervenuta nella tarda mattinata nella periferia della capitale per disperdere una dimostrazione organizzata dai gruppi di opposizione.
Violenti scontri con la polizia si registrano nel centro del Cairo e a Suez. E, non riuscendo a impedire a gruppi di oppositori di mmanifestare, gli agenti hanno blindato la centralissima piazza 'Tahrir' del Cairo dove si erano dati appuntamento i militanti del gruppo '6 aprile' e dove si è svolta la manifestazione di ieri.
Le manifestazioni in corso oggi (un'altra è stata dispersa ad Alessandria), sono state proclamate attraverso 'Facebook'. Per questo motivo le autorità egiziane lo hanno reso inaccessibile a tutti gli utenti che si collegano dall'Egitto. Ma '6 aprile' ha già iniziato far circolare tra i suoi militanti un programma, chiamato 'Hotspot', per aggirare i blocchi imposti dal governo.
Un gruppo internazionale di hackers ha intanto annunciato su Twitter di voler attaccare i siti del governo egiziano fino a quando verra' ristretto l'accesso ai social network nel paese arabo. Il gruppo, chiamato Anonops, ha recentemente attaccato con successo i siti di Mastercard e Visa quando sono stati bloccati i versamenti a favore di Wikileaks.
Dopo l'annuncio, il sito del ministero egiziano per la Comunicazione e le tecnologie informatiche e' apparso bloccato. Il messaggio di Anonops prende di mira proprio questo ministero spiegando che la ragione e' "la censura su Internet in Egitto". Oggi sono stati bloccati in Egitto gli accessi a Facebook e Twitter, dopo che i due social network sono stati impiegati per organizzare le manifestazioni antigovernative.
Resta dunque alta la tensione in Egitto all'indomani delle numerose proteste, alcune delle quali sfociate in scontri con la polizia che hanno provocato la morte di 4 persone, 3 manifestanti e un poliziotto. Un quinto manifestante è morto oggi a causa delle ferite riportate. Tutti sarebbero stati sepolti in gran segreto all'alba di oggi senza che i cadaveri siano stati analizzati dai medici legali.
Secondo fonti delle associazioni locali per la difesa dei Diritti umani ci sarebbero inoltre circa 400 i manifestanti feriti negli scontri di ieri. Mentre per Gamal Eid, direttore esecutivo dell'ong Network Arabo per i Diritti Umani, almeno 400 manifestanti sono stati arrestati nel corso delle proteste antigovernative che si sono svolte ieri. La maggioranza degli arresti, ha precisato Eid, sono avvenuti nella notte, quando la polizia è intervenuta con la forza per disperdere i manifestanti che protestavano nella capitale.
Sono stati intanto liberati tutti i giornalisti arrestati. In mattinata la polizia egiziana era stata costretta a rilasciare il giornalista Yahya Qalash, arrestato poco prima mentre si trovava nella sede del sindacato della stampa al Cairo. Secondo 'al-Jazeera', i suoi colleghi hanno manifestato davanti alla sede sindacale, costringendo gli agenti a liberare il collega. Qalash è il Segretario generale del sindacato della stampa egiziana. In serata il capo del Sindacato dei Giornalisti egiziani, Makram Mohamed Ahmed, ha annunciato che anche gli altri reporter che erano stati arrestati dalla polizia sono stati liberati.
Per il Cairo le manifestazioni antigovernative rappresentano "una sfida spudorata" all'autorità dello Stato. E' quanto ha sottolineato in una nota il ministero dell'Interno egiziano, stando a quanto ha riportato il sito web del quotidiano 'al-Masry al-Youm'. Nella nota, il ministero ha invocato la fine delle proteste per evitare "ripercussioni negative sulla sicurezza pubblica". In un commento rilasciato ai media egiziani, il ministro dell'Interno egiziano, Habib al-Adli, ha comunque precisato che la polizia "è stata in grado di dissuadere dal compiere violazioni della sicurezza".
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