domenica 6 febbraio 2011

Cronaca | di Redazione Il Fatto Quotidiano

6 febbraio 2011


Il popolo viola manifesta ad Arcore
Scontri e manganellate dopo la protesta

"Come cittadini Viola ci dissociamo dall'iniziativa di una decina di facinorosi che oggi hanno tentato di formare un corteo non autorizzato", si legge in una nota dell'associazione. "La nostra solidarietà va alle forze dell'ordine con le quali manteniamo un rapporto di stretta collaborazione"
Cariche e manganellate tra polizia e manifestanti ad Arcore. Così termina il giorno di protesta contro il premier organizzata dal Popolo viola. Tutto è cominciato quando un gruppo di contestatori, alcuni dei quali dei centri sociali, si sono staccati dal presidio in largo Vela per cercare di oltrepassare l’area autorizzata e raggiungere la villa del presidente del Consiglio. “Il corteo è un nostro diritto”, hanno rivendicato i manifestanti. A un km di distanza, intanto, si concludeva la protesta pacifica del Popolo viola. Gli scontri sono proseguiti anche dopo la manifestazione con feriti da una parte e dall’altra: un agente è stato colpito da una bottiglia lanciata dal corteo, mentre un ragazzo è stato portato in ospedale da un’ambulanza per una ferita alla testa. La giornata si conclude con due arresti. Si tratta di due giovani accusati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Previsto per domani mattina il processo per direttissima.

La giornata anti-premier era iniziata con una colorata e pacifica sfilata per le strade di Arcore. Tanti gli slogan goliardici: “Se ti facessero una statua ad Arcore, noi saremmo i tuoi piccioni” diceva un cartello all’ingresso della villa municipale di Arcore, residenza di Silvio Berlusconi. “Questa giornata vuole dimostrare che il popolo italiano ha rispetto per le istituzioni e chiede a gran voce che lui si faccia da parte”, hanno scandito dal palco i leader del Popolo Viola, riferendosi al presidente del Consiglio. Oltre alle bandiere del Popolo Viola, si è visto qualche tricolore, qualche vessillo di Pd e IdV e una anche bandiera Udc. Tra gli striscioni diversi gli inviti affinché il premier lasci Palazzo Chigi: “L’Italia compie 150 anni, Silvio falle un regalo: dimettiti e fatti processare” o “Per Berlusconi rito immediato, sei licenziato”. Diversi anche i riferimenti allo scandalo Ruby: “Bunga vita al Re” o “Silvio hai le orge contate, dimettiti”. Alcuni manifestanti ostentano parrucche colorate, minigonne, calze a rete e seni finti in evidenza, con cartelli “non voglio più lavorare per pagarmi l’affitto, mi inviti alle tue feste?”, o “Silvio portaci in Consiglio regionale”. Il clima s’è fatto teso quando gli organizzatori della manifestazione hanno chiesto al gruppetto che voleva raggiungere villa San Martino di retrocedere spiegando loro che l’autorizzazione per la manifestazione è riservata al solo largo Vela. Il gruppetto ha risposto in coro lanciando l’idea di un corteo, non previsto.

Nel tentativo di raggiungere la villa del premier, un centinaio di manifestanti decide di percorrere una via laterale. E’ a questo punto che le Forze dell’Ordine carica per tre volte. I tafferugli più intesi si sono verificati al centro dell’incrocio, in mezzo al traffico cittadino, mentre dai lati della piazza, altri giovani lanciavano pietre, sassi e vetri. Gli scontri sono durati circa dieci minuti. Un signore ha riportato una ferita alla testa ed è stato portato via in ambulanza. Contusi anche tra le Forze dell’Ordine. La Polizia ha spiegato che verranno fatte delle verifiche sulle riprese-video realizzate durante gli scontri.

Diverso lo spirito del Popolo viola, che si dissocia dalla protesta violenta “Come cittadini Viola ci dissociamo dall’iniziativa di una decina di facinorosi che oggi ad Arcore hanno tentato di formare un corteo non autorizzato. Durante tutta la manifestazione la Rete viola e il Popolo viola di Milano hanno chiesto di mantenere la mobilitazione allegra, pacifica e colorata, seguendo lo spirito nonviolento dei Viola”. Così si legge in una nota di Gianfranco Mascia, uno degli animatori del No B Day. “La nostra solidarietà – continua – va alle forze dell’ordine con le quali manteniamo un rapporto di stretta collaborazione, come dimostrano le decine di mobilitazioni grandi e piccole organizzate da noi Viola in questi mesi, senza nessun episodio di violenza. Siamo vicini al carabiniere ferito e gli esprimiamo tutta la nostra solidarietà”.

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